Figlio dello scultore Giannino e di Livia Bolla [1], si laureò al Politecnico di Milano nel 1944; dopo la laurea lavorò nello studio dei fratelli maggiori Livio (1911 – 1979) e Pier Giacomo (1913 – 1968) in piazza Castello a Milano, dedicandosi a progetti di urbanistica, architettura, mostre, esposizioni e product design. Nel 1944 partecipa, insieme ai fratelli, alla VII Triennale di Milano. Il design di Achille Castiglioni è sempre stato improntato a una ricerca di funzionalità, anche attraverso il riuso funzionale di oggetti già presenti nella produzione. Nel 1956 fu tra i fondatori dell’ADI, Associazione per il disegno industriale. Negli anni 1952-1953 si occupa della ricostruzione postbellica del Palazzo della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano. Tra il 1955 e il 1979 vince sette premi Compasso d’oro, l’ultimo lo vince nel 1979 per la lampada Parentesi progettata insieme a Pio Manzù. Alla Triennale vince numerosi premi: nel 1947 una Medaglia di bronzo, nel 1951 e nel 1954 un Gran Premio, nel 1957 una Medaglia d’argento e una Medaglia d’oro, nel 1960 una Medaglia d’oro e nel 1963 un’altra Medaglia d’argento.
Fin da bambino Castiglioni era attento alla forma e al funzionamento degli oggetti in cui si imbatteva, a partire naturalmente dai giocattoli; nel tempo ha raccolto centinaia di oggetti che assumono i contorni di “object trouves” quasi tutti privi di valore solo perché la loro forma lo incuriosiva e presso il suo studio, oggi fondazione Achille Castiglioni, visitabile in Piazza Castello 27 a Milano, è possibile trovare la sua raccolta di oggetti anonimi divisa per tipologie all’interno di vetrinette come ad esempio le forbici, occhiali e molto altro.
Dal 1971 presiede il corso di “Progettazione Artistica per l’industria” presso la facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. Dal 1980 al 1993 è professore ordinario di “Disegno Industriale” al Politecnico di Milano. Si ricordano i design di sedie come Mezzadro e “Sella” (1957), la poltrona Sanluca (1959), la lampada da scrivania Tubino (1951), la lampada da terra Luminator (1955), la lampada da terra Arco (1962) prodotta da Flos, la lampada da tavolo Taccia (1962), il sedile Allunaggio (1962) e la lampada da terra Toio. È morto il 2 dicembre 2002, all’età di 84 anni, in seguito ai postumi di una caduta accidentale nel suo studio di Piazza Castello a Milano. È stato sepolto nel Cimitero monumentale di Milano. Quattordici delle sue principali opere sono presenti al MOMA di New York dove, nel 1997, curatrice Paola Antonelli, venne realizzata la più grande retrospettiva mai dedicata da quel museo ad un designer italiano. Oltre al museo statunitense, altre importanti gallerie espongono le sue opere tra cui: Victoria and Albert Museum di Londra, Kunstgewerbe Museum di Zurigo, Staatliches Museum fur Angewandte Kunst di Monaco, Museo del Design di Prato, Uneleckoprumyslove Museo di Praga, Israel Museum di Gerusalemme, The Denver Art Museum, Vitra Design Museum di Weil am Rhein, Angewandte Kunst Museum di Amburgo e di Colonia. Achille Castiglioni in coppia con il fratello Pier Giacomo ha progettato oggetti di produzione seriale per aziende come: Kartell, Zanotta, FLOS, Bernini, Siemens, Knoll, Poggi, Lancia, Ideal Standard, Arflex, Alessi.